Chi, almeno una volta, non ha desiderato fare come Anita Ekberg o Marcello Mastroianni e danzare disinvolto nelle acque di Fontana di Trevi?
Non a caso uno dei capolavori della cinematografia italiana ha come cornice, la città Eterna per antonomasia. Il richiamo alla mente di quella scena in particolare, sorge immediato! Ed è inutile negare l’ imponente e un po’ romantica suggestione che quella Fontana e la Dolce Vita raccontata da Fellini riescono ancora a trasmettere dopo decenni.
Who doesn’t want to do like Anita Ekberg and Marcello Mastroianni and dance in the waters of the Trevi Fountain?
Not a coincidence that one of the masterpieces of Italian cinema, has as its backdrop, the eternal city. It is useless to deny the ‘grand and a bit’ romantic suggestion that the fountain told by Fellini’s La Dolce Vita still convey after decades.
¿Quién, aunque sea una vez, no quería hacer como Anita Ekberg y Marcello Mastroianni y bailar en la Fontana de Trevi?
No es coincidencia que una de las obras maestras del cine italiano tiene como corniz de fondo, la ciudad eterna. El recuerdo de esa escena en particular, nace inmediatamente! Es inútil negar la gran ‘y un poco romántica sugerencia que la fuente y La Dolce Vita de Fellini transmitir en las últimas décadas.
Trama:
La Dolce Vita è un film del 1960 diretto da Federico Fellini.È sicuramente uno dei film più famosi della storia del cinema. Viene solitamente indicato come il punto di passaggio dai primi film neorealisti di Fellini ai successivi film d’arte.
Marcello Rubini è un giornalista romano che si occupa di servizi scandalistici, ma ha in realtà l’ambizione di diventare scrittore. Marcello, cinico e disincantato, è protagonista di sette episodi, che narrano la «dolce vita» della Roma a cavallo fra gli anni ‘50 e ‘60.
Nel primo episodio un elicottero sorvola Roma, seguito subito da un altro. Il primo trasporta una statua del Cristo, mentre sul secondo si trovano Marcello, Paparazzo e un altro fotoreporter. I due elicotteri sorvolano prima un antico acquedotto romano, poi un quartiere attirando un gruppo di bambini urlanti, quindi sorvolano dall’alto la città di Roma, permettendo di osservare i tanti cantieri della capitale colpita dal boom edilizio. I due velivoli passano infine sopra una terrazza su cui prendono il sole tre ragazze in costume; l’elicottero di Marcello e Paparazzo si sofferma sopra la terrazza e i reporter parlano con le ragazze, le quali chiedono dove portino la statua. Dopo aver spiegato che la statua è diretta in Vaticano, Marcello chiede il numero di telefono alle tre ragazze, che però rifiutano. Il volo degli elicotteri termina in piazza San Pietro, dove suonano le campane ed una folla occupa la piazza.
Nella seconda sequenza, Marcello si trova in un locale allestito in stile orientale per un servizio su di una famiglia reale che sta mangiando lì. Mentre Marcello corrompe un impiegato del locale per sapere cosa i principi hanno mangiato, Paparazzo, in accordo con Marcello, inizia a scattare foto ad una nobile in compagnia di un giovane. Le due guardie del corpo intervengono e portano via il reporter chiedendogli di consegnare il rullino. Un uomo vede e riconosce Marcello, e lo intima di smettere di creare scompiglio con la sua attività di paparazzo. Al locale arriva una bella donna, Maddalena; Marcello la invita a ballare e a bere, ma lei rifiuta. La donna decide di andarsene e Marcello si offre di accompagnarla, e lei accetta; i due escono dal locale e vengono bersagliati dai flash dei colleghi paparazzi di Marcello. I due si fermano con la macchina in un piazzale; dopo una chiacchierata incontrano una prostituta e Maddalena la invita a seguirli in un giro in macchina per poi accompagnarla a casa. Arrivati alla casa della prostituta, Maddalena e Marcello si fanno preparare un caffè. Mentre la prostituta è in cucina a prepararlo, Maddalena e Marcello si accomodano su un letto e fanno l’amore. La mattina dopo il protettore della prostituta è davanti la casa per ricevere il denaro della prestazione; Marcello e Maddalena se ne vanno in macchina dopo aver pagato la donna. Nel frattempo Emma, la depressa fidanzata di Marcello che sa dei tradimenti del marito, sta aspettando il compagno a casa. Poiché egli in ritardo, ella inghiotte delle pastiglie andando in over-dose. Marcello la porta quindi in ospedale ed Emma si salva.
Nella terza sequenza Marcello è incaricato di accogliere nella capitale l’attrice Sylvia, famosa stella del cinema. Marcello intrattiene Sylva in un pub frequentato dai turisti stranieri, il «Caracalla’s», un locale in stile pseudo-antico. Marcello, nonostante la timidezza, fa le prime avances all’attrice. Uscita dal locale molto euforica, Sylvia inizia a passeggiare per le vie di Roma seguita da Marcello e quando vede la fontana di Trevi ci si immerge iniziando una leggiadra danza. Marcello entra a sua volta nella fontana e vince la sua timidezza dichiarandosi innamorato della donna. Quando la riporta in hotel però incontra il fidanzato di lei che, non gradendo le attenzioni che le ha riservato, prima schiaffeggia Sylvia e dopo affronta Marcello e lo stende con un pugno; il tutto davanti ai fotografi che immortalano la scena.
Nel seguente episodio Marcello è nel quartiere dell’EUR per un servizio fotografico quando in una chiesa incontra il vecchio e stimato amico Steiner. Steiner chiede a Marcello come sta andando la stesura del suo libro ed il giornalista afferma che è quasi finito e che presto glielo farà leggere; quindi lo scrittore elogia Marcello per un suo articolo che ha letto e che gli è piaciuto molto, quindi lo invita a cena. Prima di lasciarsi, Steiner invita Marcello a rimanere un poco di tempo ad ascoltarlo mentre suona l’organo con l’assenso del prete, amico di Steiner; lo scrittore si mette a suonare la Toccata e Fuga in Re minore di Bach.
Intanto il popolo romano è in preda ad un episodio di fanatismo collettivo intorno a due bambini che dicono di aver visto la Vergine Maria in un prato fuori città. Marcello accorre per scrivere un pezzo, ma la sua attenzione è distolta dalla fidanzata Emma, che è risentita con lui perché si sente ormai messa in disparte. Alla sera inizia a diluviare e inizia una calca in cui la folla cerca di prendersi almeno un pezzo di legno dell’albero vicino al quale è apparsa la Madonna. Tra la folla impazzita c’è anche Emma, che riesce a prendere un ramo, sperando in un aiuto divino che faccia in modo che Marcello le dia più attenzioni.
Nell’episodio seguente Marcello è con Emma a casa di Steiner dove conosce la famiglia dello scrittore, di cui fanno parte anche due graziosi bambini. Steiner propone a Marcello di fargli conoscere un editore cosicché il giornalista possa fare quello che più gli piace e non dover scrivere per i rotocalchi di gossip.
Nell’episodio seguente Marcello è in una trattoria a battere a macchina; qui incontra Paola per cui, dopo un inizio aspro, Marcello inizia a provare una certa simpatia.
Un’altra scena del film vede Marcello ricevere la visita del vecchio padre, riminese. I due si incontrano in un caffè all’aperto di via Vittorio Veneto, poi decidono di andare in un night insieme a Paparazzo. Nel night incontrano Fanny, ballerina francese conoscente di Marcello. Dopo aver bevuto, i quattro se na vanno dal locale insieme ad altre due ballerine; Paparazzo e Marcello stanno con le due ballerine, mentre il padre è invitato da Fanny nell’appartamento della ragazza. Poco dopo però Fanny chiama Marcello: suo padre si è sentito male, forse per il troppo bere; quindi il padre annuncia al figlio che partirà subito per casa sua, anche se Marcello vorrebbe che restasse ancora un po’ di tempo.
L’episodio successivo si svolge in un castello nel viterbese: c’è una festa dell’alta società organizzata da una famiglia della nobiltà romana. Al party Marcello incontra Maddalena. Dopo il party i partecipanti al ricevimento esplorano l’abitazione abbandonata limitrofa al castello. Maddalena porta Marcello al centro di una stanza e quindi si dirige in un’altra parte della villa da cui si può comunicare con la stanza dove si trova Marcello tramite un gioco di echi. Maddalena chiede quindi a Marcello di sposarla, ma mentre Marcello risponde all’eco arriva uno dei nobili che inizia a baciarsi con Maddalena, che non risponde più all’eco di Marcello.
Nella scena seguente Marcello ed Emma sono in macchina fermi a litigare. Emma si lamenta con Marcello del trattamento di sufficienza da parte del compagno e lo accusa di non voler bene a nessuno e di pensare solo alle varie donne che incontra; lui si lamenta invece che la donna è la sua croce, che è egoista e che i suoi ideali, cioè quelli tradizionali dell’amore di una coppia sposata e di una vita semplice, sono squallidi e piatti ed afferma che un uomo che vive così sia un uomo morto. Marcello esorta Emma ad andarsene dalla sua vita, ma Emma rifiuta e lui la schiaffeggia e la fa uscire dalla macchina con la forza schiaffeggiandola mentre lei lo morde ad una mano. Marcello scappa via con la sua macchina lasciando Emma da sola. La mattina dopo Emma e ancora lì in piedi; Marcello arriva e la carica macchina e si dirigono a casa.
I due stanno dormendo nel letto quando squilla il telefono; la chiamata è per Marcello e porta una notizia terribile: Steiner ha ucciso i suoi due figlioletti e dopo si è tolto la vita. Marcello raggiunge l’appartamente dell’amico scrittore e la polizia lo fa entrare in quanto amico del suicida. Il palazzo è assediato dai paparazzi; quando Marcello accompagna il brigadiere a prendere la moglie di Steiner alla fermata dell’autobus per annunciarle la terribile notizia. I due raggiungono la fermata e fanno salire in macchina la donna per raccontarle l’accaduto mentre un esercito di fotoreporter immortala la scena.
Un altro party cui partecipa Marcello si tiene in una villa sul mare, a Fregene, che si conclude con uno spogliarello collettivo. L’ultima scena del film si svolge sulla spiaggia antistante la villa, dove viene rinvenuta, morta, all’alba, una mostruosa creatura marina. Sulla riva Marcello sente una voce che lo chiama: è Paola, l’innocente ragazzina conosciuta per caso nella trattoria, che si trova al di là di un fiumiciattolo d’acqua. Marcello si volge verso di lei ma, pur non essendo lontano, non riesce a riconoscerla né a udirne le parole ed infine i due si allontanano.
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Plot:
La Dolce Vita is a 1960 film by the critically acclaimed director Federico Fellini. The film is a story of a passive journalist’s week in Rome, and his search for both happiness and love that will never come. Cited as the film that signals the split between Fellini’s earlier neo-realist films and his later art films, it is considered one of the great achievements in world cinema. Based on the most common interpretation of the storyline, the film can be divided into a prologue, seven major episodes interrupted by an intermezzo, and an epilogue. If the evenings of each episode were joined with the morning of the respective preceding episode together as a day, they would form seven consecutive days, which may not necessarily be the case.
1st Day Sequence: A helicopter transports a statue of Christ over an ancient Roman aqueduct outside Rome while a second, Marcello’s news helicopter, follows it into the city. The news helicopter is momentarily sidetracked by a group of bikini-clad women sunbathing on the rooftop of a high-rise apartment building. Hovering above, Marcello uses gestures to elicit phone numbers from them but fails in his attempt then shrugs and continues on following the statue into Saint Peter’s Square.
1st Night Sequence: Marcello meets Maddalena (Anouk Aimée) by chance in an exclusive nightclub. A beautiful and wealthy heiress, Maddelena is tired of Rome and constantly in search of new sensations while Marcello finds Rome suits him as a jungle he can hide in. They make love in the bedroom of a prostitute to whom they had given a ride home in Maddalena’s white Cadillac.
1st Dawn Sequence: Marcello returns to his apartment at dawn to find that his fiancée, Emma (Yvonne Furneaux), has overdosed. On the way to the hospital, he declares his ever-lasting love to her and again as she lies in a semi-conscious state in the emergency room. While waiting frantically for her recovery, however, he tries to make a phone call to Maddelena.
2nd Day Sequence: That day, he goes on assignment for the arrival of Sylvia (Anita Ekberg), a famous Swedish-American actress, at Ciampino airport where she is met by a horde of news reporters.
During Sylvia’s press conference, Marcello calls home to ensure Emma has taken her medication while reassuring her that he is not alone with Sylvia. After the film star confidently replies to the barrage of journalists’ questions, Marcello casually recommends that Sylvia be taken on a tour of St Peter’s.
Inside St Peter’s dome, a news reporter complains that Sylvia is “an elevator” as none of them can match her energetic climb up the endless flights of stairs. Inspired, Marcello manoeuvres forward so as to be alone with her when both reach the balcony overlooking the Vatican.
2nd Night Sequence: That evening, an infatuated Marcello dances with Sylvia in the Baths of Caracalla. Sylvia’s natural sensuality triggers raucous partying while Robert (Lex Barker), her bored fiancé, reads a newspaper. His humiliating remark to her causes Sylvia to leave the group, eagerly followed by Marcello and his paparazzi colleagues. Finding themselves alone, Marcello and Sylvia spend the rest of the evening in the alleys of Rome where they wade into the Trevi Fountain.
2nd Dawn Sequence: Like a magic spell that has suddenly been broken, dawn arrives at the very moment Sylvia playfully “anoints” Marcello’s head with fountain water. They drive back to Sylvia’s hotel to find an enraged Robert waiting for her in his car. Robert slaps Sylvia, ordering her to go to bed, and then assaults Marcello who takes it in stride.
3rd Day Sequence: Marcello meets Steiner (Alain Cuny), his distinguished intellectual friend, inside a church playing Bach on the organ.
4th Day Sequence: Late afternoon, Marcello, his photographer friend Paparazzo (Walter Santesso), and Emma drive to the outskirts of Rome to cover the story of the purported sighting of the Madonna by two children. Although the Catholic Church is officially sceptical, a huge crowd of devotees and reporters gathers at the radio and ite.
3rd Night Sequence: That night, the event is broadcast over television. Blindly following the two children from corner to corner in a downpour, the crowd tears a small tree apart for its branches and leaves said to have sheltered the Madonna. Meanwhile, Emma prays to the Virgin Mary to be given sole possession of Marcello’s heart.
3rd Dawn Sequence: The gathering ends at dawn with the crowd mourning a sick child, a pilgrim brought by his mother to be healed, but trampled to death in the melee.
4th Night Sequence: One evening, Marcello and Emma attend a gathering at Steiner’s luxurious home where they are introduced to an absurd group of intellectuals who recite inane poetry, strum the guitar, offer shallow ideas, and listen to sounds of nature recorded on tape. While one of the women declares it better not to get married so that one does not need to choose, Marcello responds that it is better to be chosen than to choose. Emma appears enchanted with Steiner’s home and children, telling Marcello that one day he will have a home like Steiner’s.
Outside on the terrace, Marcello confesses to Steiner his admiration for all he stands for, but Steiner admits he is torn between the security that a materialistic life affords and his longing for a more spiritual albeit insecure way of life. Steiner philosophizes about the need for love in the world and fears what his children may grow up to face one day.
5th Day Sequence: Marcello spends the afternoon working on his novel at a seaside restaurant where he meets Paola (Valeria Ciangottini), a young waitress from Perugia playing Perez Prado’s cha-cha Patricia on the jukebox and then humming its tune. He asks her if she is engaged then describes her as an angel in Umbrian paintings.
5th Night Sequence: Marcello meets his father (Annibale Ninchi) visiting Rome on the Via Veneto. With Paparazzo, they go to the Cha-Cha-Cha Club where Marcello introduces his father to Fanny (Magali Noël), a beautiful dancer, effectively offering him female companionship for the night. When Fanny invites Marcello’s father back to her flat, he suffers a mild heart attack.
4th Dawn Sequence: Despite Marcello’s insistence that he stay and talk, his father hops a taxi to catch the first train home.
6th Night Sequence: Marcello, Nico (Nico), and other friends met on the Via Veneto are driven to a castle owned by aristocrats at Bassano di Sutri outside Rome. There, Maddalena seats Marcello in a vast room and then installs herself in another connected by an echo chamber. Professing her love and devotion to Marcello, Maddalena asks him to marry her while being kissed and fondled by another man. Unaware of her duplicity, Marcello offers confused replies that simply echo in a void.
When the group explores a suite of ruins annexed to the castle, Marcello is seduced by Jane, a man-eating American heiress (Audrey MacDonald).
5th Dawn Sequence: Burnt out and bleary-eyed, the group returns at dawn to the main section of the castle.
7th Night Sequence: Marcello has a violent argument with Emma in which both agree to end the relationship. With her consent, he leaves her at the side of the road and drives off. After a change of heart, he returns to find her contentedly picking flowers at the same spot he left her. They make up and return home together.
6th Dawn Sequence: While in bed with Emma, Marcello receives a phone call. He rushes to the Steiners’ apartment and learns that Steiner has killed himself and his two children.
6th Day Sequence: After waiting with the police for Steiner’s wife to return home, he meets her outside to break the terrible news while paparazzi swarm around her snapping pictures.
8th Night Sequence: That evening, Marcello and a group of partygoers break into a Fregene beach house owned by Riccardo, a friend of Marcello’s. To celebrate her recent divorce from Riccardo, Nadia performs a striptease to Perez Prado’s cha-cha Patricia. The drunken Marcello attempts to provoke the other partygoers into an orgy. Due to their inebriated states, however, the party descends into mayhem with Marcello throwing pillow feathers around the room as he rides a young woman crawling on her hands and knees.
7th Dawn Sequence: The party proceeds to the beach at dawn where they find a modern-day leviathan, a bloated stingray-like creature, caught in the fishermen’s nets. In his stupor, Marcello comments on how its eyes stare even in death.
7th Day Sequence: Paola, the adolescent waitress from the seaside restaurant in Fregene, yells for Marcello’s attention from across an estuary but the words they exchange are lost on the wind, drowned out by the crash of the waves. He signals his inability to understand what she is saying or interpret her enigmatic gestures. Giving up, he shrugs and turns to join the partygoers as they move away from the coastline. The film ends in a long close-up of Paola’s sad yet smiling face.
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Sinopsis:
La dolce vita (1960) es un pelicula dirigido por Federico Fellini. Es considerado como la pelicula que marca la separación entre sus anteriores trabajos neorrealistas y su posterior periodo simbolista.
Carente de una estructura tradicional en su trama, la pelicula presenta una serie de noches y mañanas a lo largo de la Via Veneto en Roma, vistas desde los ojos de su personaje principal, un reportero de sociales llamado Marcello (interpretado por Marcello Mastroianni). Marcello es un hombre que no está comprometido con nada, como lo demuestran sus relaciones con su simple y celosa amante Emma (Yvonne Furneaux), con una sofisticada mujer (Anouk Aimée) con la cual tiene una relación temporal, y una espectacular actriz americana de nombre Silvia (Anita Ekberg) a la cual sigue mientras ésta vaga en Roma (incluyendo la notable escena de su baño nocturno en la Fontana de Trevi) y con una multitud de otros personajes que habitan en Via Veneto. Marcello quiere dejar su trabajo como columnista de chismes para convertirse en novelista, pero parece que nunca es capaz de concentrarse lo suficiente para hacer algún progreso en sus escritos.
En la famosa primera escena del filme, Marcello está en un helicóptero para llevar al Vaticano una estatua de Jesús. En el camino, el helicóptero se para para observar a un grupo de mujeres que están tomando el sol en una azotea. Marcello pregunta a las mujeres por su número telefónico y éstas le preguntan hacia dónde lleva la estatua. El ruidoso motor del helicóptero evita el mutuo entendimiento. Este tema de la falta de comunicación se vuelve a tocar a lo largo del filme.
Entre los episodios más famosos de La dolce vita están la gran escena goyesca del falso milagro, donde dos niños mienten acerca de una supuesta aparición de la Virgen en las afueras de Roma, en donde se ve una multitud inmensa, y el episodio de Steiner (interpretado por Alain Curry), un amigo intelectual de Marcello con una vida familiar perfecta, quien termina asesinando a sus hijos y cometiendo suicidio. Tras la muerte de Steiner, Marcello se adentra en una vida sin sentido de orgías, el final es simbólico, hace mención al tema de la incomunicación, y a la decisión final de Marcello, terminando con una clara interrogación dirigida al espectador
Itinerari da ripercorrere:
Fontana di Trevi è la più grande ed una fra le più note Fontane di Roma, ed è considerata all’unanimità una delle più celebri fontane del mondo.
La settecentesca fontana, progettata da Nicolò Salvi, è un connubio di classicismo e barocco adagiato su un lato di Palazzo Poli.
Il tema della scultura è il mare. La scenografia è dominata da un cocchio, a forma di conchiglia sul quale è adagiata la grande statua di Oceano di Pietro Bracci, affiancata nelle nicchie laterali dalle statue della Salubrità e dell’Abbondanza, opera di Filippo della Valle; il cocchio è trainato da cavallucci marini, a loro volta preceduti da tritoni. Nella fontana, scultura e architettura barocca si compenetrano e si fondono perfettamente, in un suggestivo spettacolo acquatico.
È stata profondamente restaurata nel 1998, quando è stata ripulita ed è stato ammodernato e sistemato anche l’impianto idraulico.
Probabilmente l’imponenza stessa della fontana è all’origine di leggende e aneddoti che le si infittiscono attorno.
- Il lancio della monetina: la tradizione più conosciuta e persistente dice che (citata anche nella canzone Arrivederci Roma) lanciando di spalle una moneta dentro la fontana ci si propizia un futuro ritorno nella città. Si ignorano le origini della tradizione, che però potrebbe scaturire nell’usanza di gettare nelle fonti sacre oboli o piccoli doni per propiziarsi la divinità locali.
- L’acqua dell’amore: quando se ne attingeva ancora acqua da bere (e l’acqua di Trevi era considerata tra le migliori di Roma, per non essere calcarea come l’Acqua Marcia; oggi si usa solo per irrigazione e per alimentare le fontane), le ragazze ne facevano bere un bicchiere al fidanzato che partiva – bicchiere che poi frantumavano in segno e augurio di fedeltà.
- Turisti: oggi piazza di Trevi è un tipico caso di “turismo insostenibile”: affollata ad ogni ora del giorno e della notte da centinaia di turisti, ambulanti, cacciatori di occasioni, è possibile goderne la bellezza praticamente solo fra le 3 di notte e le 9 di mattina, soprattutto d’estate e nei periodi di alta stagione turistica.
The Trevi Fountain is a fountain in the Trevi rione in Rome, Italy. Standing 25.9 meters (85 feet) high and 19.8 meters (65 feet) wide, it is the largest Baroque fountain in the city.
The backdrop for the fountain is the Palazzo Poli, given a new facade with a giant order of Corinthian pilasters that link the two main stories. Taming of the waters is the theme of the gigantic scheme that tumbles forward, mixing water and rockwork, and filling the small square. Tritons guide Oceanus’ shell chariot, taming hippocampi.
In the centre is superimposed a robustly-modelled triumphal arch. The centre niche, or exedra, framing Oceanus has free-standing columns for maximal light and shade. In the niches flanking Oceanus, Abundance spills water from her urn and Salubrity holds a cup from which a snake drinks. Above, bas reliefs illustrate the Roman origin of the aqueducts.
A traditional legend holds that if visitors throw a coin into the fountain, they are ensured a return to Rome. Among those who are unaware that the “three coins” of Three Coins in the Fountain were thrown by three different individuals, a reported current interpretation is that two coins will lead to a new romance and three will ensure either a marriage or divorce. A reported current version of this legend is that it is lucky to throw three coins with one’s right hand over one’s left shoulder into the Trevi Fountain.
An estimated 3,000 euros are thrown into the fountain each day. The money has been used to subsidize a supermarket for Rome’s needy. However, there are regular attempts to steal coins from the fountain.
La Fuente de Trevi (en italiano Fontana di Trevi) es la mayor (con 25,9 m de alto y 19,8 de ancho) y más ambiciosa de las fuentes barrocas de Roma (Italia). Según la actual división administrativa del centro de Roma, está situada en el rione de Trevi.
El telón de fondo de la fuente es el Palacio Poli, al que da una nueva fachada con un orden gigante de pilastras corintias que enlazan las dos plantas. Domando las aguas es el tema del gigantesco proyecto que se extiende hacia delante, mezclando agua y roca tallada, hasta llenar la pequeña plaza. Dos tritones guían la carroza en forma de concha de Neptuno, domando sendos caballos de mar.
En el centro está sobrepuesto un arco del triunfo robustamente modelado. El nicho o exedra central enmarcando a Neptuno tiene columnas exentas para mejores luces y sombras. En los nichos flanqueando a Neptuno, Abundancia vierte agua de su urna y Salubridad sostiene una copa de la que bebe una serpiente. Encima, unos bajorrelieves ilustran el origen romano de los acueductos.
Los tritones y caballos proporcionan un equilibrio simétrico, con el máximo contraste en su pose y disposición (para 1730 el Rococó ya había florecido en Francia y Alemania).
Dopo esserci impressionati dalla maestosità e la meraviglia di questo monumento, ci spostiamo dall’ altra parte di Roma per visistare uno dei quartieri più recenti della città. Dove tra architetture perfettamente simmetriche, linearità e rigore della struttura, vengono ambientate altre scene del film in questione.
Il complesso dell’ E.U.R., voluto da Benito Mussolini, fu pianificato per celebrare i vent’anni della marcia su Roma e della presa del potere da parte del fascismo, in occasione di una fastosa fiera internazionale. La manifestazione, ideata a partire dal 1935 su proposta di Giuseppe Bottai sul modello delle precedenti esposizioni universali, si sarebbe dovuta tenere negli anni 1941-1942. L’ente autonomo preposto alla realizzazione dell’evento e delle opere architettoniche fu costituito il 26 dicembre 1936. L’area interessata fu identificata in quella allora nota come Tre Fontane. In termini urbanistici, il nuovo quartiere fu progettato per diventare il polo dell’espansione a sud-ovest della città, verso il mare. Avrebbe dovuto essere sede delle “Olimpiadi della Civiltà”, e andare a costituire il nuovo centro di Roma.
Nel 1936, il Commissario generale dell’Ente E42 (Esposizione 1942), Vittorio Cini, presentò a Mussolini una rosa dei maggiori nomi dell’Architettura del tempo comprendente Libera, Del Debbio, Terragni, Michelucci, Montuori e Muzio. Tra i numerosi nomi proposti, vennero scelti gli architetti Piacentini (il quale ebbe anche la direzione del progetto), Pagano, Piccinato, Vietti e Rossi. Il primo progetto, dalle velleità monumentali, fu presentato nel 1938 e si estendeva su 400 ettari. Originariamente noto come E42 , il suo nome fu variato in E.U.R. (acronimo di Esposizione Universale di Roma). L’esposizione, tuttavia, non ebbe mai luogo a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale, e il progetto originario non fu mai portato a termine: il progetto definitivo fu infatti presentato nel 1939, a guerra iniziata, e i lavori (drasticamente rallentati dalla situazione bellica) si interruppero solo tre anni dopo, proprio nell’anno 1942 nel quale, secondo le intenzioni, il complesso avrebbe dovuto essere inaugurato.
Il progetto fu ridefinito e completato negli anni successivi con edifici moderni, palazzi congressuali e architetture sportive.
Il progetto venne presentato nel 1938, sotto la direzione di Marcello Piacentini. Il modello è ispirato, secondo l’ideologia fascista, all’urbanistica classica romana, apportandovi gli elementi del Razionalismo Italiano, che rimane minoritario, rispetto a quel “neoclassicismo semplificato” propugnato dal Piacentini. Lontane rimangono le esperienze delle città d’ispirazione Moderna, che negli anni precedenti si sono esplicitate, o nell’oltremare o in piccoli aggregati urbani come Portolago o Sabaudia.
La struttura prevede un impianto viario ad assi ortogonali e edifici architettonici maestosi ed imponenti, massicci e squadrati, per lo più costruiti con marmo bianco e travertino a ricordare i templi e gli edifici della Roma imperiale.
L’elemento simbolo di questo modello architettonico è il cosiddetto “Colosseo Quadrato”
soprannome dato al Palazzo della Civiltà Italiana (noto anche come Palazzo della Civiltà del Lavoro) opera degli architetti Guerrini, La Padula e Romano e ispirato all’arte metafisica.
The Esposizione Universale Roma (EUR, originally called E42) is a large complex, now a suburban area and business centre, in Rome, Italy. It was started in 1935 by Benito Mussolini and planned to open in 1942 to celebrate twenty years of Fascism. In urban planning terms, E42 was designed to direct the expansion of the city towards the south-west, connecting it to the sea. The planned exhibition never took place due to World War II.
After a period of controversy over its architectural and urban planning principles, the project to design EUR was commissioned from the leaders of both of the rival factions in Italian architecture: Marcello Piacentini for the “reactionaries” and Giuseppe Pagano for the “progressives”. Each of them brought in their own preferred architects to design individual buildings within the complex. EUR offers a large-scale image of how urban Italy might have looked, if the Fascist regime had not fallen; wide axially planned streets and austere buildings of either stile Littorio, inspired by ancient Roman architecture, or Rationalism, modern architecture but built using traditional limestone, tuff and marble.
The most representative building of the “Fascist” style at EUR is Palazzo della Civiltà Italiana (1938-1943), an iconic project which has since become known as the “Colosseo Quadrato”
La Esposizione Universale Roma (EUR, originalmente llamado E42) es un amplio complejo, hoy una zona suburbana y centro de negocios, en Roma, Italia. Se empezó en 1935 por Benito Mussolini y estaba planeado inaugurarlo en 1942 para celebrar los veinte años de Fascismo. En términos urbanísticos, E42 fue diseñado para dirigir la expansión de la ciudad hacia el suroeste, conectándola con el mar. La exposición planeada nunca tuvo lugar debido a la derrota italiana en la Segunda Guerra Mundial.
Después de un periodo de controversia sobre sus principios arquitectónicos y urbanísticos, el proyecto para diseñar EUR fue encargado a los líderes de las dos facciones rivales en la arquitectura italiana: Marcello Piacentini por los «reaccionarios» y Giuseppe Pagano por los «progresistas». Cada uno de ellos aportó sus arquitectos preferidos para diseñar edificios individuales dentro del complejo. EUR ofrece una imagen a gran escala de cómo la Italia urbana podría haber sido, si no hubiera caído el régimen fascista; amplias calles planeadas axialmente y edificios austeros de stile Littorio, inspirado por la antigua arquitectura romana, o racionalismo, arquitectura moderna pero construida usando tradicionales piedra caliza, toba volcánica y mármol.
El edificio más representativo del estilo «fascista» en EUR es el Palazzo della Civiltà Italiana o Palazzo della Civiltà del Lavoro (1938-1943), un proyecto icónico que desde entonces ha sido conocido como el Colosseo Quadrato («el Coliseo cuadrado»).
Che siano scorci Settecenteschi, o quartieri del Novecento, Roma in quanto Caput Mundi sa come lasciare senza fiato sia il turista che il romano. Il quale non smetterà mai di mirare e rimirare la sua città, ogni volta come se fosse la prima, e dentro di sè pensare: “Quanto sei bella!”…